Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è stato travolto dalla pandemia in un momento di particolare fragilità dovuta all’imponente definanziamento e all’incapacità di tutti i Governi di rimettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica. E se da un lato la pandemia lo ha ulteriormente indebolito, dall’altro l’aumento del finanziamento pubblico negli anni 2020- 2022 è stato interamente assorbito dall’emergenza senza consentire alle Regioni di tenere i conti in ordine.
Purtroppo se nel pieno dell’emergenza tutte le forze politiche convergevano sulla necessità di potenziare la sanità pubblica, con il passare del tempo il SSN, conquista sociale irrinunciabile e pilastro della nostra democrazia, è stato nuovamente messo all’angolo. Continuando ad ignorare che il livello di salute e benessere della popolazione condiziona la crescita economica del Paese e che la perdita del SSN, oltre a compromettere la salute delle persone, porterà ad un disastro sociale ed economico senza precedenti.
Ormai per il SSN è scaduto il tempo della “manutenzione ordinaria” che ha sgretolato i princìpi di equità e universalismo ed eroso il diritto costituzionale alla tutela della salute. Ecco perché serve innanzitutto la visione sul SSN che vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni; quindi, occorre definire quante risorse pubbliche investire per la salute e il benessere delle persone; infine, bisogna attuare coraggiose riforme per condurre il SSN nella direzione voluta.
Persistendo l’assenza di una visione politica e un immobilismo che si limita ad affrontare problemi contingenti, la Fondazione GIMBE ha elaborato il “Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale”, integrando i feedback di una consultazione pubblica molto partecipata, quale standard di riferimento per monitorare le decisioni e le azioni di chi decide sul diritto alla tutela della salute.
La Fondazione GIMBE continuerà a battersi per difendere il SSN, perché la sanità pubblica è come la salute: ti accorgi che esiste solo quando l’hai perduta.